Tennis e padel, numeri a confronto: chi vince la sfida della popolarità?

Il rumore della palla cambia, ma l’eco è la stessa. Tennis e padel si dividono il campo della passione, ognuno con il suo modo di conquistare chi sta dall’altra parte della rete

Eva Longoria gioca a padel in un torneo
Tennis e padel, numeri a confronto: chi vince la sfida della popolarità? (AnsaFoto) – circolotennisguastalla.it

Quelli che lo definiscono “il tennis degli scarsi” sono sempre meno. Più passa il tempo e più il padel sta assurgendo a sport con una sua dignità e una sua capillare diffusione, fino ad essere di fatto un competitor del tennis.

In tanti ancora pensano sia semplicemente una moda. La verità è che la contrapposizione c’è soprattutto in chi lo gioca e spesso è del tutto unilaterale. C’è il tennis, elegante e antico, con la sua aura di sport eterno. E ci sono i tennisti, che in quanto “nobili” guardano i parvenu con la puzza sotto il naso. Poi, zitti zitti, finiscono per giocarci anche loro.

Il fatto è che il padel, l’ultimo arrivato, si è preso un posto in prima fila senza chiedere permesso, facendo breccia nei circoli, nei parchi, persino nei vecchi capannoni.

Il punto è che, oggi, chi parla di “sport di racchetta” non può più pensare solo al tennis. Sarebbe come parlare di cucina italiana senza nominare la pizza: tecnicamente si può fare, ma si rischia di raccontare una storia incompleta.

Sinner e la nuova vita del tennis: il padel però sta diventando lo sport “pop”

Il tennis ha Wimbledon, ha il Roland Garros, ha gli internazionali d’Italia. E soprattutto ha Jannik Sinner, erede finalmente italiano di eroi come Federer, Nadal, Djokovic: nomi che sono entrati nel linguaggio comune, anche per chi non ha mai tenuto una racchetta. La sfida con Carlos Alcaraz tiene testa a quelle epiche degli scorsi anni e contribuisce ad accrescere l’interesse attorno al tennis.

Sinner e Alcaraz posano insieme al Roland Garros 2025
Sinner e la nuova vita del tennis: il padel però sta diventando lo sport “pop” (AnsaFoto) – circolotennisguastalla.it

 

E proprio il primo n.1 al mondo nostro connazionale ha riacceso la passione per la racchetta in Italia. Gli ultimi anni hanno portato una crescita di praticanti, appassionati e curiosi che si traduce in numeri da record: milioni di persone che giocano almeno una volta l’anno, eventi seguiti in diretta tv e un impatto economico che non ha paragoni nel settore.

Poi c’è lui, il padel. Arrivato in sordina, ha fatto in pochi anni quello che ad altri sport non riesce in decenni: costruire una comunità. Il segreto? È facile da imparare, fisicamente meno impegnativo del tennis e, soprattutto, incredibilmente sociale. Si gioca sempre in doppio, e questo basta per trasformare ogni partita in un evento.

Il boom è evidente: campi ovunque, da Milano a Palermo, e prenotazioni che volano anche nei giorni feriali. L’Italia è tra i Paesi europei dove cresce più velocemente, e l’offerta di tornei, eventi e pacchetti “padel + aperitivo” ha creato un format irresistibile per molti. Non è raro trovare chi, dopo una vita da sedentario, ha iniziato a muoversi proprio grazie a una racchetta da padel.

Se si mettono a confronto i due sport con il metro della popolarità, il tennis resta avanti per storia, prestigio e presenza globale. Parliamo di tornei seguiti in ogni continente, di premi milionari e di atleti che diventano fenomeni mediatici planetari.

Il padel, però, ha dalla sua la freschezza. Non ha bisogno di convincere il pubblico con tradizioni centenarie, perché gioca una partita diversa: quella della vicinanza, della facilità di accesso, del “ci vediamo alle sei e mezza, porta solo le scarpe”. È sport, certo, ma è anche un pretesto per condividere tempo e risate.

Gestione cookie